Cultura

Come sarà l’informazione del futuro? Date un’occhiata alle news di Google…

I due motori di ricerca Google e Yahoo hanno raccolto migliaia di siti informazioni raccogliendone le notizie principali e le hanno messe insieme in un sito.

di Riccardo Bagnato

Prendete 4mila siti di informazione sparsi per il mondo, trovate le notizie più interessanti e mettetele insieme su un sito. Già fatto. E’ online da qualche giorno la prima versione beta di Google News, che ha indicizzato più di 4mila siti e li ha riorganizzati all?indirizzo Google News come una vera e propria homepage di un portale di informazione, ma con 4mila ?autorevoli? fonti, cui rimanda direttamente. Google news, infatti, ?si limita? a riordinare e confezionare una serie di link. Ma come? Semplice, scherza Google, che a fondo della pagina scrive «Questa pagina è stata generata interamente attraverso algoritmi del computer senza redattori umani. Nessun essere umano è stato danneggiato o persino usato nella creazione di questa pagina». Non è ovviamente lecito conoscere tali algoritmi, ma qualche ?essere umano? deve averli pure scritti, no? Decidendo, di fatto, se non una linea editoriale almeno una logica editoriale. E’ certo che scegliere per l?Italia Repubblica invece del Corriere della Sera è una scelta, o no? Così come una scelta, per altro singolare e significativa, indicizzare i siti di quattro grandi organizzazioni non profit tra cui Croce Rossa americana o l?organizzazione delle Nazioni Unite. Oppure 12 siti governativi. Insomma un elenco che la dice lunga. Il progetto, inoltre, si contrappone a quello proposto dal suo diretto avversario, Yahoo!, quest?ultimo anche in italiano all?indirizzo Prima Pagina Yahoo!. Che invece ha tutt?altro approccio, acquistando direttamente da rinomate agenzie il contenuto per rimpaginarlo a proprio piacimento. Come abbiamo già sottolineato (cfr. Vita n. 38), le strade dei due principali motori di ricerca, Yahoo! e Google, sono diverse, seguirne le evoluzioni potrebbe svelare qualche sorpresa sul futuro, e, perché no?garantirci uno sguardo concreto su come sarà l?informazione di domani.


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